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COS'E' UN PROGETTO

  • Immagine del redattore: pietrotapponi
    pietrotapponi
  • 29 ago 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 17 ott 2018


Nel calcio come nella vita si fanno progetti. Si risparmiano soldi per un'automobile, oppure prepariamo l'uscita perfetta con la nostra ragazza, fino a pianificare una intera giornata. Lo stesso è nel calcio e nella fattispecie per una squadra o un singolo calciatore. Nel mondo di oggi un progetto si basa sullo scalare la vetta nel minor tempo possibile. Lo si può vedere questo attraverso l'operato di società, squadre e tifoserie. Per esempio Inter e Milan stanno da anni cercando ogni modo per ritornare alla luce di un tempo, ma senza fare tutti i assaggi necessari per la crescita dei rispettivi club. Soldi spesi male, cambi di società e allenatori, giovani bruciati sono tutte caratteristiche di un pensiero basato sull'immediatezza invece che su una prospettiva solida. Mi ha colpito moltissimo andare a vedere Inter-Torino a San Siro. La squadra nerazzurra, dopo una ottima campagna acquisti, si ritrova a pareggiare la prima davanti al pubblico amico e da questo partono bordate. L'allenatore via! Giocatori scarsi! Società incompetente! Di tutto e di più. I tifosi però non sono riusciti a comprendere l'insieme dei fattori che hanno portato a questo pareggio. L'Inter è sempre sotto la guida tecnica di Luciano Spalletti ma ha cambiato molto e quando ci sono tali cambiamenti si può intercorrere in problemi di assestamento. Oppure, nessuno notava che a metà partita c'è stato un notevole calo fisico da parte di tutta la squadra, in particolar modo di Marcelo Brozovic (cardine del centrocampo interista) che ha cominciato a sbagliare innumerevoli passaggi. Pochi ricordano però che il ragazzo arriva da un Mondiale in cui, con la sua Croazia, ha raggiunto finalissima, e questo determina sicuramente il suo rendimento fisico nel immediato.



Da questo si comprende come sia nocivo progettare sull'immediatezza invece che su delle basi solide senza considerare tutti gli step necessari alla crescita, come faceva in aggioranza il pubblico quella sera. Quando si costruisce una casa molto bella si parte dalle fondamenta, e devono essere costruite bene per far si che l'edificio non crolli, per questo ci vuole tempo per fissarle come si deve. Invece a oggi si pensa già al balcone in cui si griglierà con tutta la famiglia e si faranno feste sfarzose. Tornando al calcio, il primo passo per progettare è quello di porsi un obbiettivo solido. Prendendo come esempio il settore giovanile penso che l'obbiettivo più coerente sia imparare a giocare a calcio i ragazzi invece che insegnare a vincere. Quando alleniamo a giocare di conseguenza quel bagaglio possono portarlo sempre in ogni situazione, ma se si insegna esclusivamente a vincere ciò che rimane è solo una misera conoscenza. Poi chissà che imparando a giocare diventino anche degli ottimi calciatori in futuro.

La stagione precedente ho allenato una squadra di Giovanissimi A, e nel darmi questo incarico, la dirigenza sottolineava come tale gruppo fosse molto debole. Inizialmente notai questa difficoltà, ma come obbiettivo mi posi il lasciarli delle semplici basi. Non fu facile ma alla fine dell'anno i ragazzi cominciarono a giocare di squadra e a esprimere un bel calcio tanto da avere complimenti da colleghi allenatori. L'emblema di tale cambiamento fu una doppia sfida con una squadra che fece il campionato regionale. La prima partita finì 6-1 per loro, con la mia squadra che forse toccò il punto più basso come prestazione sul campo. Successivamente li incontrammo quattro mesi dopo, e al termine di una partita soffertissima

vincemmo 2-1. Non male per degli scarsoni eh. Da questa esperienza si può capire come progettare per basi solide con pazienza permette di arrivare a risultati anche insperati e molto duraturi mentre la fretta e l'immediatezza non costruiscono nulla, anzi forse creano un vuoto più grande.




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