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IN CAMPO COME NELLA VITA

  • Immagine del redattore: pietrotapponi
    pietrotapponi
  • 20 nov 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 22 nov 2018



Ogni mattina inizia un nuovo giorno. Una giornata lavorativa, di svago, di festa di tristezza o di fatica. Tutti possiamo dire che giornate del genere ci accadono. E' incredibile però vedere come ci sia una connessione tra una nostra giornata e una partita. Ebbene si, una partita è come una giornata per tutti noi. Ci alziamo storti, felici, sorridenti e imbronciati. Il come si inizia è determinante perché stabilisce già, in parte, l'andamento del giorno. Un po' come l'approccio a un match, se noi entreremo in campo con la convinzione che perderemo la partita non ci sarà nulla di positivo e la sconfitta ci attenderà dietro l'angolo. Bisogna credere nel giorno appena iniziato perché è un'occasione per mettersi alla prova e superare i propri limiti. Guardarla con arroganza e credendo che non possa dare nulla è proprio il primo passo verso la sconfitta, oppure come lo definisco, si perdere una occasione.

"Sapete con il tempo, con l'età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri, e così è il football. Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine di errore è ridottissimo. Capitelo. Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate, mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono, sono dappertutto, sono intorno a noi, ce ne sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste. In quei 10 centimetri davanti alla faccia" Al Pacino.

IL RISCHIO

Al Pacino nel film “Ogni maledetta domenica” parla allo spogliatoio di centimetri e che questi sono intorno a noi e da per tutto, ma solo chi sarà disposto a morire che lo guadagnerà. Chi è disposto a rischiare guadagnerà un centimetro, o la vittoria, o una nuova scoperta, chiamatela come volete. Solo rischiando. Ma come si può rischiare senza la paura di sbagliare? Io mi sento di rispondere che solo con una squadra forte alle spalle tutta la paura del rischio si dissolve velocemente. Questa rosa forte nel calcio sono campioni e top player che prendono in mano la squadra e la sorreggono nel momento del bisogno. Ma quali sono i nostri Top Player nella vita? Amici, parenti, mogli, fidanzate e maestri sono tutte persone che ci permettono di vivere le nostre partite della vita rendendoci liberi di rischiare tutto per guadagnare quel centimetro, perché sappiamo che possiamo sempre contare su di loro.


DAL RISCHIO ALLA FATICA

Le partite più belle infatti solo quelle faticose. Quei match che fino all'ultimo respiro ci lasciano senza fiato e che poi esultiamo o ci commuoviamo per essere arrivati al traguardo finale. Pensate all'Italia di Conte agli Europei che riuscì a eliminare la fortissima Spagna, oppure all'Inter di Mourinho che ribaltò i marziani del Barcellona contro ogni pronostico, il piccolo Leicester di Ranieri e la sua vittoria miracolosa in Premier League, per poi arrivare ad alcuni esempi più vicini a noi come la Roma di Di Francesco che schiantò il Barcellona per tre reti a zero. Queste sono tutte imprese nate dal rischio, dalla fame, dal voler superare i propri limi e poter dare tutto quello che si può.


MA LA SCONFITTA?

Una sconfitta non è il male, anzi, diventa lo strumento per comprendere il modo con cui dare ancora di più tutto quello che si ha. Per correggersi e poter crescere. La Juventus, dopo calciopoli, è l'emblema che con piccoli passi è riuscita a diventare grandissima partendo, guarda caso, proprio da una sconfitta. Anche la giornata storta diventa una occasione per rialzarci e poter ricominciare a correre più forte di prima.


Il calcio è questo. Lo sport è questo. Una occasione di mettersi costantemente alla prova e scoprire a ogni partita una nuova sfaccettatura di se stessi con la possibilità sempre di poter crescere. Ogni giorno è una partita, e ogni mattina possiamo decidere se giocarcela fino in fondo oppure no.



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