INTER: PERCHE' IL 4-2-3-1? ANALISI DELLO SVILUPPO TATTICO DEI NEROAZZURRI.
- pietrotapponi
- 29 nov 2018
- Tempo di lettura: 11 min
Aggiornamento: 28 gen 2019
Premetto che non sono nella testa di Spalletti , e quindi non posso sapere con certezza le sue scelte tecniche o tattiche, ma cercherò di analizzare il perché la squadra nerazzurra , da ormai tre anni, continua insistentemente sul modulo 4-2-3-1, mentre il popolo interista sul web invoca un cambio di schema. Proviamo a capire perché il mister di Certaldo e i suoi predecessori hanno quasi sempre approcciato tale schema accantonando gli altri. Partiamo da un piccolo presupposto però; una grande squadra che si rispetti deve avere nelle sue corde la capacità di attuare una fase offensiva sia in ampiezza che verticalmente, altrimenti la manovra offensiva a diventa lenta e prevedibile. Così l'obbiettivo che hanno avuto i vari mister interisti è quello di cercare tale imprevedibilità.

Frank De Boer: tracollo e incocludenza.
L'Inter si affaccia alla stagione 2016-2017 con il cambio in panchina di Roberto Mancini per Frank De Boer due settimane prima del campionato di Serie A, ma entrambi erano certi della linea tattica che avrebbe seguito la squadra neroazzurra , cioè il 4-2-3-1. I motivi tendenzialmente sono semplici, in primis per il mercato svolto fino a quel momento: Un terzino sinistro di spinta come Ansaldi, Banega a zero come regista/trequartista, un centrocampista più tecnico come Joao Mario e l'ala destra che tanto è mancata la passata stagione, per questo Antonio Candreva della Lazio. Infine come ipotetica ciliegina sulla torta l'acquisto di Gabriel Barbosa che doveva (in teoria) dare velocità e imprevedibilità all'Inter. Il problema principale che spiccò subito nelle prime giornate era la grande lentezza della manovra offensiva e in molti si chiedevano il perché di tale mancanza di fluidità. Inizialmente De Boer cercò di spostare Banega da trequartista a regista basso ma con pochissimi risultati. Allora cercò di alternare sia l'argentino che Joao Mario nel ruolo alle spalle di Icardi , ma non si ebbero i risultati sperati. Infatti Banega e il dieci portoghese faticano a interpretare quel ruolo che permetterebbe di dare fluidità alla manovra offensiva dell'Inter, perché non rientra nelle loro caratteristiche, tanto che le uniche soluzioni di gioco sono quelle di cercare gli esterni alti e terzini, catene che tutt'ora funzionano molto bene, in particolare l'asse Candreva-D'ambrosio. I problemi inoltre sono stati aggravati dalla poca qualità di Medel e Kondogbia che muovevano la palla con grande lentezza mostrando anche che all'Inter mancava un regista davanti alla difesa. Questi due aspetti portano a una grave mancanza nella zona centrale del campo.

L'Inter di Frank De Boer con il 4-2-3-1, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 33 D'Ambrosio 25 Miranda 24 Murillo 15 Ansaldi 17 Medel 7 Kondogbia 6 Joao Mario 87 Candreva 44 Perisic 9 Icardi.

Il tentativo di Pioli.
Dopo dodici partite Frank De Boer viene Esonerato per far spazio a Stefano Pioli. L'ex allenatore della Lazio, dopo un periodo di assestamento, trova una apparente solidità tanto che l'Inter comincia a risalire la classifica. In particolare introduce una nuova coppia davanti la difesa composta da Roberto Gagliardini e Kondogbia, con Medel abbassato come secondo centrale difensivo, dando così qualche risultato in più all'Inter sopratutto in fase di regia, ma l'attacco stenta a decollare.

L'Inter di Stefano Pioli con il 4-2-3-1, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 33 D'Ambrosio 25 Miranda 17 Medel 15 Ansaldi 5 Gagliardini 7 Kondogbia 6 Joao Mario 87 Candreva 44 Perisic 9 Icardi.

Pioli cerca di risolvere questo problema avvicinando due giocatori all'unica punta Icardi, in particolare Joao Mario e Brozovic che devono orbitare intorno all'attaccante argentino togliendo punti di riferimento agli avversari, componendo così un 3-4-2-1 con Perisic e Candreva centrocampisti laterali tutta fascia e la difesa a tre con D'ambrosio (Murillo), Medel e Miranda. La partita allo Juventus Stadium proprio contro i bianconeri ha fatto emergere una discreta funzionalità. L'Inter però con questo modulo perdeva il suo secondo miglior marcatore ovvero Ivan Perisic perché, relegato a tutta fascia, veniva a meno nei compiti offensivi, tanto che pioli ritornò al solito 4-2-3-1 per valorizzare il croato, e anche per sopperire alla mancanza di gol da parte dei due trequartisti alle spalle di Icardi.

L'Inter di Stefano Pioli con il 3-4-2-1, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 33 D'Ambrosio 25 Miranda 17 Medel 5 Gagliardini 7 Kondogbia 6 Joao Mario 77 Brozovic 87 Candreva 44 Perisic 9 Icardi.

Con Spalletti è solo 4-2-3-1
Nella stagione 2017-2018 arriva Luciano Spalletti e con lui l'Inter prende una sua fisionomia. Il tecnico di Certaldo si fissa su una struttura ben precisa ossia il 4-2-3-1, con Milan Skriniar (arrivato dalla Sampdoria) che affianca Miranda al centro della difesa, D'ambrosio e Nagatomo i due terzini, una mediana tutta nuova con Vecino e Borja Valero, Joao Mario trequartista alle spalle di Icardi e le due ali Perisic e Candreva. L'idea di Spalletti è quella di creare una base solida a una squadra che arriva da una stagione disastrosa, quindi per dare più certezze al gruppo. L'Inter inizia molto bene il campionato ma comincia ad avere il solito problema sulla trequarti che assilla la squadra nerazzura. Si alternano in quel ruolo rispettivamente Eder, Brozovic, Joao Mario ma l'unico che riesce a interpretarlo con una certa efficacia è proprio Borja Valero che però con la sua età non garantisce grande protezione di palla e iniziative personali ma si limita a smistare il gioco, e costringé Spalletti a creare una mediana robusta con Vecino e Gagliardini ma che non garantiscono una buona qualità di palleggio. La carenza neroazzura inizialmente si fa sentire poco, merito di un lavoro sulle fasce notevole, in particolare di Candreva versione assit-man e Perisic, ma con il passare delle partite gli avversari capiscono come arginare i punti di forza dell'Inter, limitandola.

L'Inter di Luciano Spalletti con il 4-2-3-1, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 33 D'Ambrosio 25 Miranda 37 Skriniar 55 Nagatomo 11 Vecino 5 Gagliardini 20 Borja Valero 87 Candreva 44 Perisic 9 Icardi.

Nel video sotto si vedono alcune giocate di Borja Valero, elemento diventato importatissimo specialmente nella prima parte di stagione 2017-2018.
Icardi – Perisic - Candreva.
Quando si compose il tridente tra Icardi-Perisic-Candreva in molti pensavano che potesse essere veramente un attacco esplosivo e con tanti gol sulle gambe. Invece non fù così. I tre hanno caratteristiche differenti che fanno fatica ad amalgamarsi perfettamente insieme, almeno non per una squadra che ambisce al titolo. La stagione 2017-2018 denota un vero problema, cioè quello di Mauro Icardi. L'attaccante argentino è un bomber nato e nessuno mette in dubbio le sue potenzialità, ma emerge come la società Inter non abbia compreso fino in fondo le caratteristiche del proprio centravanti. Icardi è un attaccante d'area puro, e non ha nelle sue corde i movimenti da punta totale che creano spazi ai compagni di squadra attraverso protezioni di palla e appoggi che permettono uno sviluppo di manovra più fluido e pulito. Invece Candreva e Perisic sono due ali d'inserimento o che sanno sfruttare molto bene lo spazio a loro concesso, ma che non hanno nelle loro caratteristiche il puntare la porta avversaria, al contrario cercano il dribbling sul fondo per il cross in area. Diciamo quindi che a Icardi servirebbero degli esterni offensivi con più personalità e che cercano tanto la palla nei piedi e puntano la porta, tipo El Sharaawy e Chiesa, mentre Perisic e Candreva avrebbero bisogno di un attaccante operaio come potrebbero essere i vari Immobile, Higuain e Dzeko.
Video dei gol di Icardi nella stagione 2017-2018, si nota come la maggioranza dei gol sono nati da azioni laterali e cross.
Rafinha e Brozo: Ecco la verticalità.
L'analisi fatta in precedenza determina che il trio d'attacco interista non riesce a essere abbastanza efficace, ma sopratutto che Icardi fa fatica a dare verticalità alla manovra e che nessun giocatore in rosa permette questo, ma solo il 4-2-3-1 può garantire di non perdere anche la fase di spinta sulle fasce laterali. Spalletti durante la stagione ha però alcune soluzioni che risolvono tale problema. La prima è l'inserimento di Joao Cancelo a destra e di conseguenza l'accentramento (seppur minimo) di Candreva. Il portoghese è bravissimo a puntare l'avversario, ma anche a dialogare con i compagni proponendo così soluzioni alternative rispetto ai soliti cross, con D'Ambrosio che slitta sulla corsia di sinistra. Il salto di qualità dell'Inter avviene grazie allo spostamento di Brozovic in cabina di regia e l'acquisto sulla trequarti di Rafinha . Entrambi hanno dato esattamente quello che mancava all'Inter cioè velocita, imprevedibilità ma sopratutto verticalità alla manovra offensiva, con l'affiacamento di Gagliardini al croato per dargli più protezione difensiva.

L'Inter di Luciano Spalletti con il 4-2-3-1, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 33 D'Ambrosio 25 Miranda 37 Skriniar 7 Cancelo 77 Brozovic 5 Gagliardini 8 Rafinha 87 Candreva 44 Perisic 9 Icardi.

Nel Video sotto alcune giocate di Rafinha con la maglia dell'Inter e della sua importanza tattica nella manovra nerazzurra.
Ecco un'altro video che vi mostra Marcelo Brozovic in azione e legiocate che porta allo sviluppo offensivo interista.
PERCHE' OGGI L'INTER CONTINUA CON IL 4-2-3-1?
Grazie alla qualificazione in Champions League, l'Inter si è rinforzata notevolmente ma rimane nonostante tutto lo scheletro iniziale del 4-2-3-1, in particolare con l'acquisto di Politano, la manovra nerazzurra aggiunge delle caratteristiche tecniche in più nella sua fase offensiva, ma sopratutto l'arrivo di Radja Naingollan come trequartista, che pone la squadra meneghina a posizionarsi con tale modulo per esaltare le qualità d'inserimento e forza del belga . La situazione di rosa attuale però fa scaturire una domanda: Spalletti può utilizzare anche altri moduli? Se si perchè non lo fa? Analizziamo insieme alcuni moduli che potrebbe untillizzare la squadra neroazzura e capiamo il perchè del loro mancato impiego.

L'Inter di Luciano Spalletti con il 4-2-3-1, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 2 Vrsaljko 6 De Vrij 37 Skriniar 18 Asamoah 77 Brozovic 8 Vecino 14 Naingollan 16 Politano 44 Perisic 9 Icardi.

3-5-2: difesa poco rodata, il doppio centroavanti non convince e tagli alla rosa.
I nerazzurri con tale modulo si presenterebbero con un pacchetto difensivo composto da Miranda-De Vrij-Skriniar, in cabina di regia Brozovic con ai sui fianchi Vecino e Naingollan, esterni con Asamoah a sinistra e Vrsaljko a destra e le due punte Lautaro Martinez-Icardi. Analizzando dalla difesa si può subito apprezzare il trio di grandissimi centrali che però presenta una falla, in particolare da Miranda. Quest'ultimo ormai con l'età avanzata ha perso la rapidità di un tempo e per questo diventa impacciato, cosa che si è vista in molte occasioni quest'anno, rendendo così difettosa la difesa. Inoltre il modulo a tre difensori è un meccanismo complesso che va rodato e il pacchetto arretrato interista non sembra sicuro nell'assimilarlo. La coppia d'attacco non credo che sia assemblata al meglio dato che (secondo me) Lautaro e Icardi sono delle prime punte e avrebbero bisogno di un giocatore di maggior qualità tecnica, per esempio Politano, ma non si ha la certezza che possa rendere al maglio in quel determinato ruolo. Infine questo modulo farebbe perdere la posizione ideale ai vari Perisic, Candreva, Politano e Keita, cosa che Spalletti non può permettersi.

L'Inter di Luciano Spalletti ipoteticamente con il 3-5-2, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 23 Miranda 6 De Vrij 37 Skriniar 2 Vrsaljko 18 Asamoah 77 Brozovic 8 Vecino 14 Naingollan 10 Martinez 9 Icardi.

4-3-1-2: il problema a centrocampo persiste.
La discussione che sta tenendo banco nel popolo interista è la possibile coesistenza in campo tra Lautaro Martinez e Mauro Icardi. Quanto feeling c'è fra i due attaccanti argentini lo sa solamente Spalletti, noi possiamo soltanto cercare di capire il perché l'impieghi così poco insieme. Le prime partite dicono che Lautaro sia un centravanti e non una seconda punta, e così credo la pensi anche Spalletti, perciò la coesistenza tra i due diventa molto difficoltosa, sopratutto perché Icardi non è proprio un attaccante mobilissimo e per far coesistere i due centravanti ci vuole parecchio movimento di entrambi. Con il 4-3-1-2 si ripropone la problematica del centrocampo, con Naingollan jolly e ago della bilancia interista, ma sopratutto la mancanza di mezzali d'inserimento puro, dote che solo Vecino e il belga possono dare ma l'impiego di quest'ultimo aprirebbe per l'ennesima volta la casella trequartista. Una soluzione potrebbe essere Joao Mario, ma bisogna capire lo stato psicofisicoo del giocatore che è rimasto ai margini per lungo tempo. Bisogna poi rammentare che con questo modulo si perderebbe l'impiego (nel loro ruolo ideale si intende) di Keita, Perisic, Candreva e Politano.

L'Inter di Luciano Spalletti ipoteticamente con il 4-3-1-2, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 2 Vrsaljko 6 De Vrij 37 Skriniar 18 Asamoah 77 Brozovic 8 Vecino 5 Gagliardini 14 Naingollan 10 Martinez 9 Icardi.

3-4-2-1 o 3-4-3: ci vogliono certezze.
Nel 2017 Pioli utilizzò il 3-4-2-1 ma con scarsi risultati. Ora Spalletti con la rosa che ha a disposizione può pensare di avere risvolti diversi rispetto al passato. Il tecnico di Certaldo ha provato a inserire nella macchina interista questo schema ma si è potuto vedere una grande fatica nell'interpretarlo. Ipoteticamente l'Inter si presenterebbe così: Handanovic tra i pali, Miranda-De Vrij-Skriniar il pacchetto arretrato, Vrsaljko esterno destro, Asamoah esterno sinistro, Brozovic e Nainigollan i due centrali di centrocampo, le due ali sono Perisic a sinistra mentre Politano a destra, alle spalle dell'unica punta Icardi. Il modulo richiede un grande dispendio di energie e si è potuto vedere nel secondo tempo d'Inter-Torino dove in nerazzurri hanno faticato notevolmente sopratutto per un vistoso calo fisico. L'idea di mettere più giocatori vicino alla porta come Perisic, Naingollan e Politano rimane una possibilità intrigante ma che ha bisogno di seguito e che al momento non da garanzie, in particolare il pacchetto diefnsivo che sembra avere molte insicurezze con una difesa a tre. Rimane comunque una possibilità concreta che Spalletti ritorni a provare il 3-4-2-1, o più camuffato 3-4-3, ma al momento è una soluzione che non da troppo certezze, e l'Inter ne ha bisogno più che mai dopo gli anni di buio.

L'Inter di Luciano Spalletti ipoteticamente con il 3-4-2-1, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 23 Miranda 6 De Vrij 37 Skriniar 2 Vrsaljko 18 Asamoah 77 Brozovic 14 Naingollan 44 Perisic 16 Politano 9 Icardi.

4-4-2: siamo sicuri che non si ritorni al 4-2-3-1?
Il modulo più invocato dagli interisti è il 4-4-2. Gli uomini ci sono, e questo va concordato, ma bisogna fare una piccola premessa. Ormai nel calcio odierno non esiste più uno schema fisso, ma si adotta un modulo in fase di possesso e uno in non possesso . Il 4-4-2 in fase difensiva diventa sicuramente interessante ed efficace, ma in fase offensiva si riproporrebbe un modulo a 4-2-3-1 con: Brozovic e ipoteticamente Naingollan in mediana, Perisic da un lato e (questo è il vero dubbio) uno tra Politano e Vrsaljko nell'altro, trequartista-seconda punta Martinez alle spalle di Icardi . Purtroppo, come ho già spiegato sopra, Icardi non è un centravanti di grande mobilità e per questo condiziona notevolmente l'attacco dell'Inter, mentre in un 4-4-2 le due punte devo garantire un minimo di movimento senza palla e sostegno alla manovra. Lautaro Martinez invece al momento non garantisce quella qualità e movimento che c'è bisogno in questo modulo. Alcuni paragonano quest'ultimo ad Aguero , ma non credo che tale paragone sia giusto (al momento). Nel capitolo esterni di centrocampo si nota come ci siano molti dubbi sull'assetto generale dei nerazzurri perché se si inseriscono ali come Politano e Perisic , allora si ritorna su una strada tendente al 4-2-3-1 in fase offensiva, invece se si alzano giocatori come Vrsaljko e Asamoah l'Inter prende più una fisionomia da 4-4-2 ma molto difensiva.

L'Inter di Luciano Spalletti ipoteticamente con il 4-4-2, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 2 Vrsaljko 6 De Vrij 37 Skriniar 18 Asamoah 77 Brozovic 14 Naingollan 44 Perisic 16 Politano 10 Martinez 9 Icardi.

4-3-3: la vera possibilità.
Il 4-3-3 è lo schema tattico che forse può dare nuove certezze all'Inter. Nelle partite con Lazio e Genoa la squadra di Spalletti si è presentata con tale modulo, proponendo un bellissimo calcio come in occasione della partita di Roma. L'aiuto che questo modulo da alla manovra offensiva è quella di non dare punti di riferimento avanzati, a parte Icardi , attraverso il lavoro delle mezzali, e nella partita contro i biancocelesti si alternavano tendenzialmente Vecino e Joao Mario, in particolare l'uruguayano ha creato molti problemi nella retroguardia laziale. Con il ritorno di Naingollan l'Inter potrebbe creare una mediana di alta qualità composta da Vecino, Brozovic e il belga. Credo però che al momento Spalletti preferisca tenere l'ex romanista trequartista, motivando così il poco impiego di questo modulo nonostante le ottime prestazioni, attraverso una ricerca importante della solidità di schema, modulo e idea di gioco con il 4-2-3-1. Un dubbio che sicuramente brucia il mister è la mobilità di Icardi che potrebbe mettere a repentaglio l'intera manovra offensiva, portando il gioco esclusivamente sugli esterni.

L'Inter di Luciano Spalletti ipoteticamente con il 4-3-3, sotto l'analisi dei problemi del modulo e degli interpreti. In campo: 1 Handanovic 2 Vrsaljko 6 De Vrij 37 Skriniar 18 Asamoah 77 Brozovic 14 Naingollan 8 Vecino 44 Perisic 16 Politano 9 Icardi.

L'Inter dopo anni d'incertezza ed esclusioni dall'elite del calcio europeo ha dovuto gettare delle basi, che in parte si sono consolidate nell'annata 2017-2018 ma che ancora non hanno abbastanza solidità per poter sperimentare nuovi schemi e tattiche. Infatti la società sta cercando di creare un nuovo ciclo partendo dalla ritrovata qualificazione in Champions League , e tale obbiettivo è stato raggiunto tramite il 4-2-3-1 di Spalletti . La Juventus ad esempio inizialmente ha tenuto sempre il consolidato lo stesso modulo di gioco per dare certezze e automatismi alla squadra per permetterli di crescere. La speranza è che l'Inter negli anni possa trovare continuità di progetto tecnico e poter diventare così una realtà più solida, quindi portata anche a cambiare (con sicurezza) per migliorarsi.

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